Come gestire lo stress e bilanciare vita e lavoro nello Smart Working
Lo smart working in questo periodo di emergenza sta mettendo a dura prova molte persone. Lavorare da casa in tempi normali ha i suoi vantaggi, ma in queste settimane sta creando difficoltà e disagi, a volte anche profondi. La preoccupazione di bilanciare vita domestica e lavoro si aggiunge a quella per la propria salute e per i nostri cari che non vediamo da tempo.
Perché è così psicologicamente difficile lavorare confinati in casa? Cosa succede alle relazioni professionali se avvengono solo a distanza? E a quelle familiari? Come possiamo ridefinire i confini tra spazio di vita e di lavoro?
Lo smart working ci invita a trasformare le nostre relazioni, lavorative e familiari, e ad occuparci delle nostre emozioni affinché orientino adeguatamente i nostri comportamenti. Diversi sono i fattori che mettono alla prova il nostro sistema emotivo e che possono generare livelli di stress che vanno oltre la cosiddetta “finestra di tolleranza”.
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Come riconoscere i segnali di stress che devono farci scattare un campanello di allarme?
Lo stress del bilanciare vita e lavoro può presentarsi con i seguenti sintomi:
- Irritabilità̀/irrequietezza/conflittualità
- Senso di costrizione e ansia
- Iperattivazione
- Difficoltà di concentrazione
- Difficoltà di memoria
- Isolamento/chiusura
- Affaticamento, mancanza di energia
- Disturbi del sonno
- Addiction(aumento del consumo di alcol, tabacco, psicofarmaci)
Comprendere che alcune reazioni sono “normali” in condizioni di stress acuto consente innanzitutto di “normalizzare” ciò che sta accadendo e di inquadrarle in una spiegazione logica.
Il fatto che siano “normali” non significa però che non si debba porvi rimedio.
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Perché la situazione in cui ci troviamo è particolarmente difficile?
Alcuni fattori sono legati all’emergenza dell’epidemia, ad esempio:
- senso di vulnerabilità e mancanza di sicurezza (“Neanche in casa mia mi sento al sicuro…” o “Anche facendo la spesa posso essere stato contagiato…”);
- sentirsi responsabili di molte cose contemporaneamente (“avrò usato bene i dispositivi di sicurezza? Ho preso davvero tutte le precauzioni? Avrò contagiato i miei cari?”);
- problemi relativi al controllo e all’auto-efficacia (“E’ tutto inutile, sono in balia degli eventi, non posso fare nulla”).
Altri fattori sono invece legati allo smart working nelle condizioni di costrittività di questi giorni:
- stravolgimento dei confini: in casa è difficile mantenere un proprio spazio senza l’invasione degli altri, mentre fuori casa i confini sono rigidissimi;
- convivenze forzate e gestione dei conflitti: implicano una reattività negativa e un aumento delle conflittualità intra-familiari;
- negoziazione tra coniugi del tempo da dedicare ai figli: (ancora più stressato del normale) apre questioni che vanno al di là dell’organizzazione quotidiana;
- nevrosi da iper-connessione: uso eccessivo della strumentazione a distanza;
- allentamento dell’intimità e pubblico e privato che si confondono: le webcam aprono finestre sulle nostre case;
- gestione delle relazioni a distanza forzate: separazione dai colleghi, amici, conoscenti, senso di isolamento e socialità ridotta, con conseguente aumento e riattivazione delle nostre “ansie da separazione”.
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Un aiuto specialistico: Il Coaching Psicologico di Gruppo del Polo di Psicologia
Grazie all’esperienza congiunta di psicoterapeuti che operano da anni sia nella consulenza organizzativa e aziendale sia nel mondo della clinica, SpazioPersone&Lavoro ha strutturato un percorso con l’obiettivo di aiutare la persone ad affrontare in salute e in modo adeguata lo stress e l’ansia generati dall’emergenza coronavirus e ciò̀ che essa implica in termini di equilibrio vita-lavoro.
Nello specifico, il servizio proposto ha l’obiettivo di:
- Offrire uno spazio di ascolto per decomprimere e “fluidificare” le emozioni in modo tale che la paura o la pressione psicologica non generi stati d’ansia o di stress disfunzionali o addirittura patologici;
- Far acquisire e condividere comportamenti e strategie di fronteggiamento (coping) per poter concretamente affrontare l’emergenza anche con azioni, oltre che con emozioni, adeguate;
- Trasferire alle persone piccole e semplici tecniche di rilassamento e respirazione, che possano usate autonomamente anche al di fuori delle sessioni di gruppo.
Come abbiamo pensato il servizio?
1. Breve colloquio telefonico di ascolto del bisogno e presentazione del servizio da parte di uno psicoterapeuta dell’equipe SpazioPersone&Lavoro;
2. Colloquio approfondito individuale online (via Zoom o altra piattaforma) di approfondimento della situazione e di definizione di un obiettivo individuale specifico per il percorso;
3. Quattro incontri di Team Coaching (via Zoom o altra piattaforma), a distanza di 1 settimana l’uno dall’altro. La durata degli incontri sarà di 1 ora e 30 minuti e garantirà a ciascuno spazi di confronto e di lavoro su di sé.
Le sessioni di gruppo hanno il vantaggio di:
- far vivere alle persone un’esperienza di relazione, particolarmente importante in un momento in cui le relazioni sono frammentate, “disregolate”, eccessive o al contrario ridotte;
- generare un sentimento di solidarietà̀ e vicinanza (rete sociale);
- sentirsi adeguati, nonostante tutto: se anche gli altri hanno le mie stesse difficoltà mi sento meno inadeguato;
- condividere idee e “buone prassi” che si generano dallo scambio e dal confronto.
Per avere informazioni e accedere al servizio è possibile contattare la nostra Segreteria al numero verde 800 912 111 dalle 14.00 alle 19.00, dal lunedì al venerdì.
https://polomilanesedipsicologia.it/contatti/
Grazie a @Christian Colautti per i testi, per chi volesse approfondire: